Gita Esami I grado Komaros:
Una giornata d’ immersioni nei fondali delle Tremiti:
l’emozione della nostra prima gita subacquea
La nostra avventura inizia con una bella sveglia all’alba, ma non ci pesa, l’adrenalina è tanta per la nostra prima gita sub quella degli esami per intenderci. Non c’è tempo da perdere il programma è sicuramente intenso, prevede un’intera giornata in barca alle Isole Tremiti con due immersioni.
Dopo circa 3 ore di auto il gruppo del corso ARA di primo livello si è ritrovato nella banchina del porto di Termoli, con borse, borsoni, buste e soprattutto biglietti alla mano pronti per imbarcarsi col primo traghetto delle 8:40, insieme a tanti altri divers e numerosi turisti. Durante la navigazione, tra un caffè ed una brioche, gli istruttori della Komaros ci fanno un ripasso, che non fa mai male, della buona condotta durante l’immersione e dell’importanza del mantenimento della coppia. In un’oretta circa sbarchiamo nell’Isola di San Domino, un luogo fuori dalle mete turistiche più conosciute, praticamente privo di automezzi, in cui cicale, saluti di amici che si ritrovano e qualche rombo di motori fuoribordo fanno da atmosfera. Basta quel poco che abbiamo visto per farci capire il motivo per cui le Tremiti sono soprannominate “ Le Perle Dell’Adriatico “. Meritano sicuramente una vacanza più lunga per poterle visitare, con cura, non un mordi e fuggi come stiamo facendo!!!!
Oggi la giornata è perfetta: sole, mare calmo, vento debole e poche nuvole all’orizzonte.
Incontriamo Giovanna, una della guide del Tremiti Diving Center, che ci mostra la barca sulla quale trascorreremo la giornata, ci presenta l’equipaggio e ci chiede: “Quanti chili?”
Ecco il dilemma dei principianti delle prime immersioni, in cui la ricerca dell’assetto è paragonabile alla ricerca del Sacro Graal da parte dei cavalieri. Caricate le zavorre necessarie ed anche qualcosa in più, procediamo a montare l’attrezzatura, operazione provata e riprovata in piscina e al mare davanti casa, ma oggi tanta è l’emozione che sembra la prima volta per tutti. Qualcuno sfiata l’erogatore, qualcun altro chiede la caramella, fatto sta che di lì a poco sistemiamo l’attrezzatura a poppa, molliamo gli ormeggi della “Mariagrazia” e procediamo verso il punto della prima immersione: le “Cala Pietre di canna di fucile” all’Isola di Capraia.
Iniziamo la vestizione come un rito, e dopo un chiaro ma alquanto lungo briefing entriamo in acqua uno ad uno eseguendo alla perfezione (più o meno) il celeberrimo passo del gigante assistiti, o meglio spinti, da Mauro. Per molti è stata la prima “vera” immersione in un mare cristallino pieno di pesci e organismi acquatici visti solo nei documentari. Una volta trovato l’assetto la sensazione è quella di volare, guidati da una nuova gravità e immersi in un nuovo mondo ancora a noi sconosciuto, in un’altra dimensione, silenziosa, dove gli unici suoni sono quelli del nostro respiro e delle bolle dell’erogatore, dove la nostra attenzione è catturata da ogni singolo piccolo particolare, dove un nudibranco viene ammirato con la curiosità di un extraterrestre e dove le margherite di mare nella parete di una grotta diventano per un momento il nostro cielo stellato. Insomma..non è proprio uguale a quando si prendono i moscioli!!! Risaliamo velocemente, con ancora addosso l’adrenalina per aver toccato i famigerati 18 metri e con le immagini delle tante creature appena viste e sviste nel mondo sottomarino. Debriefing con Francesco, Andrea e Mauro: la coppia che scoppia, l’assetto ritrovato e l’effetto palloncino sono i protagonisti di questo primo giro. Il tempo di cambiare bombola, gustare un paio di bruschette con pomodorini appena preparate e fare due foto ricordo nel ponte superiore che è già ora della seconda immersione. Anche qui briefing con Giovanna e Francesco, questa volta più corto (o forse siamo stati più attenti) , nuova vestizione e seconda immersione nella Secca delle Vedove. Come da manuale, non raggiungiamo i 18 metri e risaliamo qualche minuto prima rispetto alla precedente immersione, ma l’entusiasmo per quanto visto non è certo differente. Nuovo debriefing e nuovo giro di foto, giusto per non rischiare di non avere un ricordo da condividere di questa giornata. Dal ponte sotto arriva nitida una voce: “ è pronto!” anticipato da un profumo di sughetto di mare che farebbe girare la testa anche ad un alpino. Tra una risata e l’altra finiamo tutto: pasta, vino, acqua, dolce e caffè! Rientriamo a San Domino, sciacquiamo e restituiamo l’attrezzatura utilizzata per la giornata e, nell’attesa dell’ultimo traghetto per la terra ferma, ci facciamo due chiacchiere e un aperitivo in riva al mare. Con l’intera giornata sulle spalle qualcuno ne approfitta per riprendere le energie, altri per…ok, diciamo che tutti ne approfittano per un pisolino! Il viaggio di ritorno è stato spezzato con una cena a base di salumi formaggi ed arrosticini, col resoconto dell’attività subacquea svolta nella giornata e chiacchiere di contorno. Insomma, la giornata trascorsa è stata piena di meraviglie marine, ottima compagnia e buon cibo! Grazie a Giovanna,all’equipaggio dell’imbarcazione e allo staff della Komaros abbiamo avuto modo di scoprire questo splendido mondo sommerso aspettando la prossima!!! E se volete scoprire i dettagli delle immersioni, non c’è altra soluzione che farle voi stessi, magari accompagnati dai ragazzi della Komaros.